Citazioni Roberto Benigni

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Le darei la mano, ma vedo che ce l'ha già.
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Il mostro, Loris (Roberto Benigni), 1994.
Buongiorno, principessa! Stanotte t'ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te!
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
Guido: Comincia il gioco, chi c'è c'è, chi non c'è non c'è. Soldato [in tedesco]: Siete stati portati in questo campo per un motivo... per lavorare! Guido: Si vince a 1000 punti. Il primo classificato vince un carro armato vero. Beato lui.
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
Parte del film in cui Benigni fa finta di saper tradurre ciò che sta dicendo il soldato tedesco per far credere al figlio che si tratti tutto di un gioco.
Soldato [in tedesco]: Avete l'onore di lavorare per la nostra grande madrepatria e di partecipare alla costruzione del grande Impero Tedesco. Guido: Noi facciamo la parte di quelli cattivi cattivi che urlano, chi ha paura perde punti.
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
Parte del film in cui Benigni fa finta di saper tradurre ciò che sta dicendo il soldato tedesco per far credere al figlio che si tratti tutto di un gioco.
Soldato: Dovreste essere contenti di lavorare qui. Non succederà niente a quelli che rispettano le regole. Guido: È molto facile perdere punti per la fame. Io stesso ieri ho perso 40 punti perché volevo a tutti i costi un panino con la marmellata.
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
Parte del film in cui Benigni fa finta di saper tradurre ciò che sta dicendo il soldato tedesco per far credere al figlio che si tratti tutto di un gioco.
Soldato [in tedesco]: Altra cosa: lì dietro lavorerete. Capirete facilmente le dimensioni del campo. Guido: Scusate se vado di fretta, ma oggi sto giocando a nascondino, ora vado, sennò mi fanno tana.
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
Niente è più necessario del superfluo.
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore.
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La vita è bella, Guido Orefice (Roberto Benigni), 1997.
Saverio: C'è lo smistamento! Mario: Che è lo smistamento? Saverio: Che ne so che è lo smistamento... mettono un imbecille al servizio del pubblico! [Al passaggio a livello]
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Non ci resta che piangere, Saverio (Roberto Benigni), 1984.
Altro che Colombo! Eh, gli indiani stavano già lì: se non ci trovava nessuno, l'aveva scoperto lui. [...] Come se io ora vado in Puglia e dico: 'Ueh, la Puglia!'
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Non ci resta che piangere, Saverio (Roberto Benigni), 1984.
Fatina, rivivisci! Rivivisci fatina! Rivivisci!
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Pinocchio, Pinocchio (Roberto Benigni), 2002.
Se una cosa che viene al mondo non ci rende la vita più gradita, tanto valeva che non nascesse affatto.
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Pinocchio, 2002.
Dare allegria è la cosa più bella che si possa fare al mondo.
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Pinocchio, 2002.
Come sono belle le donne quando decidono di fare l'amore tra poco.
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La tigre e la neve, Attilio De Giovanni (Roberto Benigni), 2005.
Non esiste una cosa più poetica di un’altra. La poesia non è fuori, è dentro. Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.
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La tigre e la neve, Attilio De Giovanni (Roberto Benigni), 2005.
Innamoratevi. Se non vi innamorate è tutto morto. Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto. Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria. Siate tristi e taciturni con l’esuberanza. Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.
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La tigre e la neve, Attilio De Giovanni (Roberto Benigni), 2005.
Siate felici. Dovete patire, stare male, soffrire. Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre. E se non vi riesce, non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.
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La tigre e la neve, Attilio De Giovanni (Roberto Benigni), 2005.

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